Recensione “Il coraggio di cambiare” di Sara Neptune
Il coraggio di cambiare è il nuovo racconto LGBTQ di Sara Neptune, in cui, ancora una volta, vengono affrontate le piccole e grandi difficoltà che uomini e donne della categoria vivono.
In questo racconto Mike Stone, pornostar di successo, prende un’importante decisione per la sua vita: decide di rivelare finalmente la sua vera identità, ma soprattutto di intraprendere un percorso che lo porterà ad essere ciò che lui sa da tanto tempo. Confidandosi con il suo manager, infatti, anche il lettore scopre che a Mike è stato diagnosticato un disturbo dell’identità di genere all’età di quindici anni.
Intrapreso il percorso difficile e doloroso per diventare finalmente donna, Mike passerà due anni in una clinica specializzata, dove dovrà affrontare le conseguenze delle cure ormonali e lo sconforto dovuto agli scarsi risultati iniziali.
Alla fine, però, riuscirà ad essere una donna a tutti gli effetti e, cosa più importante, prenderà piena coscienza del proprio corpo e della propria identità, riuscendo a coronare il suo sogno più grande.
La molla che permette a Mike di prendere una decisione così importante non è l’amore, ma più che altro il desiderio che prova nei confronti del suo collega Gordon Reeds: non una fantasia gay, ma un vero e proprio desiderio di donna verso un uomo. Il fatto che Mike non possa avere un rapporto con Gordon nel modo in cui vorrebbe, complice l’aperta omofobia di quest’ultimo, spinge il protagonista del racconto a fare i conti con quello che già sapeva di dover affrontare prima o poi.
L’autrice è molto brava nel descrivere lo stato d’animo del protagonista durante i due anni in clinica e come si rapporta con i cambiamenti che avvengono nel suo corpo e nel suo umore, dando una chiara idea di cosa voglia dire davvero affrontare un cambiamento di questo genere, e quanta forza di volontà ci voglia per non lasciarsi andare allo sconforto, alla tentazione di lasciar perdere tutto.
Questa è la parte più riuscita del racconto, perché è davvero difficile immaginare cosa si provi a essere in un corpo che non è il proprio, e poi a vederlo cambiare, e a vivere una fase in cui gli ormoni iniziano a fare effetto, per esempio nel calo del desiderio, ma i risultati fisici ancora non si vedono.
In questo senso il titolo del racconto, Il coraggio di cambiare, è davvero pregnante, e l’autrice ce lo dimostra.
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