Recensione di “Voglio vedere una balena” al Roma Fringe Festival
Voglio vedere una balena
Teatro Peregrino Roma
Giovanni Avolio
Monologo: Ismaele è un uomo comune con una vita semplice. Amante di scatole dentro cui raccoglie oggetti e cianfrusaglie. Attraverso di questi ci racconta la sua storia. Ma quando perde ogni cosa avviene una cosa straordinaria: trova un biglietto per un viaggio: alla ricerca della sua balena bianca.
Più che uno spettacolo, una favola: l’impresa di un uomo comune che insegue un sogno che non sapeva nemmeno di avere. Quando perde tutto, la perdita diviene linfa capace di suscitare nuovi desideri.
Una messa in scena in cui la fantasia dello spettatore deve giocare un ruolo fondamentale: le scatole, una coperta, una scala, una paletta e una scopa divengono una barca in cui Ismaele parte alla ricerca della sua balena bianca.
Ismaele vive di fantasia; balla con una scopa, ama la sua coperta e sogna nonostante una vita dura e un lavoro umile.
La ricerca della balena inizialmente è un progetto che tenta di rifiutare ma i desideri, si sa, vanno al di là della ragione e la grande impresa deve cominciare!
L’attore ha una bella mimica scenica, pronuncia poche parole farfugliate ma tuttavia riesce ad attrarre lo spettatore con la sua fantasia che trascina in un mondo altro; fatto di sogni, speranze e grandi imprese!