Ricotta: latticino di origine millenaria
È un alimento molto apprezzato nelle tavole degli italiani, grazie al gusto leggero e inconfondibile. E all’ampio impiego che può avere in cucina: da sola, al naturale o con un po’ di miele, ma anche come condimento (o ripieno) per paste, torte salate e dolci. Stiamo parlando di lei, la ricotta, uno degli ingredienti più interessanti in cucina. Ogni territorio ha le sue preparazioni tipiche e le sue lavorazioni ma non tutti sanno che la sua origine si perde nell’antichità. Portiamo allora le lancette degli orologi indietro nel tempo e prepariamoci a scoprirne la storia. Pronti?
Una citazione illustre
Prima di svelare di quale citazione stiamo parlando, è bene fare una precisazione: la ricotta è un latticino, non un formaggio. Deriva direttamente dal siero del latte che viene riscaldato. Il termine, infatti, si riferisce al latino “recoctus” e significa “cotto due volte”.
La ricotta nasce intorno al 2000 a.C. presso i Sumeri che a quella data riuscivano a trarre il meglio dai loro allevamenti di ovini e bovini. La tecnica si diffonde poi presso i Babilonesi e gli Egizi. Attraverso i marinai egizi arriva ai Greci che col tempo imparano a produrla in patria. La lavorazione della Grecia antica è quella che possiamo consumare ancora oggi. Ed è qui che arriva la citazione illustre: la ricotta compare in un episodio dell’Odissea, quello in cui Ulisse incontra il ciclope Polifemo trovandolo intento a lavorare proprio la ricotta: Ulisse, come Omero, non resiste alla tentazione e si ferma a gustare il ghiotto alimento.
Non è l’unica opera letteraria in cui la ricotta viene citata: diffusa anche presso l’antica Roma, ne parla Virgilio nelle Georgiche, attribuendone la paternità ad Aristeo, un pastore apicoltore figlio di Apollo e della ninfa Cirene. Che i romani consumassero la ricotta lo testimonia anche un dipinto presso il Tempio di Iside a Pompei, raffigurante un canestro di ricotta bianca.
I giorni nostri
Durante il Medioevo la ricotta viene un po’ dimenticata quando Caterina de Medici, dal trono francese nella seconda metà del Cinquecento, la declassa ad alimento della cucina povera, facendola scomparire da opere pittoriche e letterarie. La sua eclisse è solo momentanea e quello che stupisce è come sia stata capace di arrivare pressoché identica dai greci ai giorni
nostri.
Nella letteratura contemporanea la troviamo in numerose opere, ad esempio il cortometraggio di Pasolini La ricotta e anche Camilleri nei suoi scritti la cita più volte.
Note nutrizionali
Da un punto di vista nutrizionale la ricotta, essendo un latticino ottenuto per acidificazione del siero di latte, risulta avere un alto contenuto proteico e un tenore in grassi più basso rispetto a formaggi come la mozzarella, ad esempio; contiene inoltre buoni livelli di calcio e potassio, come anche Vitamine A e Vitamina E. La ricotta, seppur considerata come un alimento magro, in realtà ha un contenuto in grassi comunque importante per cui va consumata nei giusti quantitativi e nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata.
Grazie al suo sapore fresco e delicato, e la sua consistenza “cremosa”, la ricotta è adatta a tutte le preparazioni, sia dolci che salate. Da gustare in tutte le stagioni, da sola o in combinazione con altri ingredienti, a casa e fuori casa.