“Sesto Potere” di Davide Sacco al Teatro Ambra Jovinelli: la recensione
‘Quando nella stessa persona o nello stesso corpo di magistratura il potere legislativo è unito al potere esecutivo, non vi è libertà, poiché si può temere che lo stesso monarca, o lo stesso senato, facciano leggi tiranniche per eseguirle tirannicamente.’
Legislativo, esecutivo e giudiziario sono le prime tre forme di potere teorizzate da Montesquieu, divise e tutelate per mantenere una sana democrazia. A questi si sono aggiunti a metà 900 il quarto, il quinto e infine il sesto potere. L’evoluzione si sposta attraverso i mezzi mediatici di massa, dalla stampa alla televisione fino a Internet. A tutela della trasparenza, delle informazioni con il massiccio uso dei Social Network. Una società liquida, come dice Bauman, l’uomo inerme è costantemente bombardato da un flusso di dati: numeri, testi, immagini, suoni e video. Ogni giorno a ogni ora e in ogni istante siamo manipolati nelle nostre scelte, idee e opinioni.
Un potere da cui nessuno è indenne, questo il fulcro del nuovo testo del regista teatrale Davide Sacco dal titolo ‘Sesto Potere’, in scena dal 10 al 21 gennaio presso lo storico Teatro Ambra Jovinelli, interpretato dagli attori Francesco Montanari, Cristiano Caccamo, Nina Torresi, Matteo Cecchi.
La narrazione gioca su una doppia ambientazione. Da un lato lo studio televisivo dove l’anchorman fa il suo show, Francesco Montanari, si destreggia tra le interviste della campagna elettorale. Volto televisivo, adrenalinico e protagonista destinato a essere allo stesso tempo carnefice e vittima della potenza dei Social Network. Dall’altro lato un capannone isolato con tre giovani nerd pagati da un partito estremista per creare fake news e manipolare le elezioni politiche imminenti. Odio, Denaro, Vendetta sono i tre capitoli, descritti a lettere capitali sullo sfondo del palco.
Le tre tematiche attuali, muovono il mondo e calpestano la dignità, cambiando il carattere dell’essere umano pronto a sparare all’amico o a colpire la vita privata del famoso conduttore televisivo. L’uso improprio del potere, di una delle armi più forti mai avute i Big Data. Pronti a conoscere meglio di un amico, di un parente e di un partner la personalità di un soggetto.
“La trama è tristemente attuale: politica, fake news, manipolazione dei social – sottolinea l’autore e regista Davide Sacco – Ma quello su cui ho scelto di concentrarmi sono state le motivazioni che spingono una generazione a comportarsi in maniera crudele, cattiva, bastarda. Ci sono molti conflitti in scena: il più evidente è quello tra i ragazzi e il conduttore tv, che è anche il motore principale della vicenda, nel campo di battaglia della diffusione delle notizie. Ma più andiamo avanti nella scoperta dei personaggi e più capiamo che il conflitto maggiore è interiore a ognuno di loro, tra quello che vorrebbero essere e quello che la società li costringe a diventare”.