Seven Seas: il nuovo album dei Barock Project!
Aereostella pubblica il settimo disco della band modenese: prog-rock italiano dal respiro internazionale, nato all’indomani del fortunato tour straniero. Ospiti Peter Jones dei Camel e Durga McBroom, storica corista dei Pink Floyd
Seven Seas: il nuovo album dei Barock Project!
BAROCK PROJECT
SEVEN SEAS
(Immaginifica/Aereostella 2019)
distr. Self / Pirames Int.
“Non mi piace ripetermi e soprattutto cerco in qualche modo di evitare di rimanere fedele a quello che viene definito “prog”. Sto cercando un modo di comunicare diverso nel tentativo di emozionare chi ascolta la mia musica. Nella mia playlist ad esempio non c’è assolutamente nulla di progressive, fatta eccezione per Steven Wilson, uno dei pochi forse che ritengo andare oltre il genere in maniera saggia e stimolante. Mi sentirei in colpa se dovessi continuare a fare musica che richiami i dischi degli anni settanta, usando quelle modulazioni, quei suoni, quelle atmosfere. Per me sarebbe molto ‘regressive’“. E’ una dichiarazione davvero importante quella di Luca Zabbini, utilissima per presentare i Barock Project e il nuovissimo disco Seven Seas. I Barock Project, una delle formazioni italiane più seguite e apprezzate all’estero, sin dal primo album hanno dimostrato di non essere una band progressive come tutte le altre: pur amando il genere, pur ascoltandolo con attenzione e costante curiosità, hanno sempre voluto rompere gli steccati tra le varie correnti musicali per inseguire il sogno di una musica libera, aggiornata, fresca e dinamica. Seven Seas lo dimostra in pieno.
Pubblicato da Immaginifica/Aereostella ( distr. Self/Pirames International), Seven Seas è il settimo album dei Barock Project. Un lavoro molto atteso, non solo per l’ingresso in una scuderia così importante che annovera colossi come la PFM, ma anche perchè dopo il successo di Detachment (2017) e il successivo tour straniero, il gruppo ha ricevuto moltissime attenzioni, a testimonianza dell’anomalia e della qualità del progetto. Il tour all’estero è stato la chiave per la genesi di Seven Seas, come sottolinea Zabbini: “Mentre Detachment era un disco concepito più da situazioni emotive, Seven Seas è al contrario un lavoro più aperto alle esperienze effettuate con la band negli ultimi due anni. Buona parte del disco è nata durante le nostre tappe straniere. Ci sono brani che ho scritto proprio ispirandomi alle esperienze fuori porta, come il Giappone o gli Stati Uniti. Fare viaggi, vedere posti nuovi, conoscere gente e culture diverse è da sempre per me fonte di grande ispirazione. Anche gli eventi che si sono susseguiti durante i tour sono stati stimolanti per poter scrivere, belli o spiacevoli che fossero”. Il testo di Cold Fog è opera di Peter Jones dei leggendari Camel, in The Ones c’è la grande voce di Durga McBroom (storica corista dei Pink Floyd), I should have learned to è ispirata a Paul Simon: il mondo dei Barock Project si abbevera alla tradizione pop-rock internazionale ma con una composizione sempre attenta a non tradire la propria personalità. Anche le tematiche affrontate in Seven Seas – dall’intimismo alle riflessioni sui tour stranieri, passando per il colonialismo in Africa – riflettono la varietà delle fonti che caratterizza da sempre i Barock Project.
Nati nel 2003 per volontà del tastierista Luca Zabbini, i Barock Project sono una delle formazioni più in vista nel panorama new-prog internazionale. Nel 2007 pubblicano il primo album Misteriose Voci, al quale seguono altri quattro dischi in studio, quattro tappe di un crescendo che li porta in tanti festival e concerti in Italia e all’estero. Pur essendo partiti da un dichiarato amore per la tradizione rock-sinfonica degli anni ’70, hanno sviluppato un proprio sound nel quale la tavolozza ricca e sgargiante del prog si affianca alla rock-song degli anni ’60, al jazz e alla fusion, all’hard rock più dinamico.
Undici brani per un disco importante e positivo. Con Seven Seas Luca Zabbini (tastiere, voce, chitarre acustiche), Alex Mari (voce, chitarre acustiche), Eric Ombelli (batteria), Francesco Caliendo (basso) e Marco Mazzuoccolo (chitarre elettriche) e rilanciano il rock italiano dal respiro internazionale. “Ogni cultura nel mondo possiede qualche cosa di originale che altri non hanno. L’italiano possiede la melodia, è il nostro punto forte, sin dalle opere del Seicento. Ciò che ha messo sul podio mondiale gruppi come la PFM, oltre indubbiamente alla bravura e alla preparazione tecnica, è proprio la melodia. Una volta che hai un tema melodico forte, poi puoi costruirci intorno quello che ti pare. E poi sappiamo fare da mangiare bene…”.