“The era of Daydreaming”: Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino giunge alla sua trentunesima edizione

Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, la fiera italiana dedicata all’arte contemporanea, giunge alla sua trentunesima edizione.
Fino al 3 novembre presso l’Oval Lingotto sono presenti 189 gallerie, provenienti da 34 Paesi e 4 continenti. Una fiera diretta anche questo anno da Luigi Fassi, con il sostegno del Main Partner Intesa San Paolo.
Artissima
Artissima

Colpisce subito il titolo, avvicinandoci a un mondo ideale e onirico “The era of Daydreaming” (Sognare a occhi aperti).

Il direttore Luigi Fassi racconta l’ispirazione nata dal lavoro di un nucleo di ricercatori dell’Università di Oxford che, negli ultimi anni, hanno interpretato scientificamente lo “spontaneous thought”, cioè il pensiero spontaneo in opposizione a quello della ragione.
D’altronde l’arte è sempre più ambita da un vasto pubblico alla ricerca della passione che contrasti la routine quotidiana attraverso la bellezza e la sorpresa nella fiera della scoperta. Infatti, oltre alla nota Main section, con le sue influenti 109 gallerie, appare la sezione delle 15 new entries. Tra queste colpisce Albion Jeune, galleria emergente londinese che propone 2 artiste: Ivana Bašić e Yu-Xin Su. La prima con l’utilizzo di vari materiali rappresenta la vulnerabilità del corpo, la seconda propone lavori raffinati a tempera.
Ivana Bašić
Ivana Bašić
 Yu-Xin Su
Yu-Xin Su
Altra galleria tra le nuove entrate proviene da un progetto tutto italiano, dall’idea di tre giovani galleristi di Genova, Milano e Roma. MATTA, una galleria nomade che fa della «multi-centricità» una delle sue chiavi d’essere, espone Clara Hastrup con l’installazione “Fishphonics: accellerando” formata da due acquari con all’interno piccoli pesci, posizionati in ambiente immersivo. La luce degli acquari colpisce i sensori. Questi si attivano quando i pesci attraversano i fasci di luce, interrompendoli. I sensori, a loro volta, sono collegati a strumenti musicali come xilofoni, metallofoni e tamburelli che creano una sinfonia a partire dal movimento dei pesci. L’artista, sembra percorrere una corrente post – dadaista: più una scienziata che un’artista.
Oltre alle interessanti novità, tra la pluralità dei media spicca la sezione disegni, creando una fiera nella fiera, composta da 11 gallerie di cui 3 italiane, a cura di Irina Zucca Alessandrelli, curatrice Collezione Ramo — Milano e Milano Drawing Week. La sezione promuove l’unicità del disegno e la sua innata immediatezza, come prima traduzione dell’idea dell’artista nel mondo e unico accesso senza filtri al suo modo di creare.
Torino sarà fino a domenica l’epicentro del mercato dell’arte. Artissima ha reso possibile l’inizio di tante avventure, nuovi progetti, una gemmazione spontanea di iniziative di contorno, per questo motivo immancabile come tutti gli anni.

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