Venezia 76: Recensione del film “Wasp Network” di Olivier Assayas.

Wasp Network

L’Avana, dicembre 1990. René González, pilota di linea cubano, ruba un aereo e fugge dal Paese, lasciando moglie e figlia. Comincia una nuova vita a Miami, presto raggiunto da altri dissidenti cubani, tutti impegnati nella destabilizzazione del regime di Castro. Basato su una storia vera.

Recensione

Il film si basa su una storia vera ed è tratto dal romanzo “Os últimos soldados da Guerra Fría” di Fernando Morais. Racconta una vicenda di Cuba non molto conosciuta e per questo diventa un’opera interessante. Tuttavia, la recitazione e la resa sulla macchina da presa non rendono onore alla storia che viene raccontata e Penelope Cruz avrebbe sicuramente meritato un ruolo più rilevante all’interno della storia.

Dal 1959 lo Stato di Cuba vive sotto sotto il regime comunista, al potere vi è Fidel Castro e la maggior parte dei cubani tenta di fuggire a Miami, a causa delle avverse condizioni di vita. Uno dei protagonisti della vicenda è René Gonzalàlez, pilota ma costretto a svolgere un lavoro che non lo aggrada: l’istruttore di volo.

E’ sposato ed ha una figlia piccola, Irma: un bel giorno scappa a Miami, diventando un disertore. Olga (interpretata da Penelope Cruz), moglie di quest’ultimo, è costretta a vivere sotto la nomea di avere un marito disertore e contando solo sulle sue forze, non volendo accettare di trasferirsi anch’ella a Miami.

Nello scorrere degli anni, René, che ha rinunciato ai suoi affetti per migliorare le sue condizioni di vita e che in un primo momento afferma di non voler interessarsi alla politica, decide di iniziare a lavorare per Basulto, considerato un grande amico della rivoluzione a Cuba. Basulto ha un’organizzazione che si occupa del recupero della gente in mare; aiuta coloro che scappano da Cuba e che spesso non riescono ad arrivare a Miami, se non da morti. Gli aerei della associazione sorvolano il territorio e prestano soccorso alle persone in pericolo.

L’organizzazione non è solo umanitaria ma anche militante.

Nel frattempo, sopraggiunge negli Stati Uniti anche Juan Pablo, ufficiale cubano, disertore che incomincia a lavorare per l’organizzazione di Basulto. Si arricchisce in America, sposa una donna Ana e tutto sembra scorrere per il meglio.

René incomincia a lavorare con il PUND, un gruppo controverso (afferma di operare per la libertà di Cuba ma traffica droga). Olga, dopo molti anni trascorsi lontano da lui, per amore della figlia decide di recarsi in America.

Ma…. nulla è ciò che appare nel film; le parti sono invertite e i buoni non appaiono più così buoni.

4 anni prima è nato il Wasp Network (organizzazione che supporta Castro e che tenta di sventare gli attentati svolti nelle località turistiche proprio da coloro che dichiarano di lottare per la libertà di Cuba). Qual è il motivo di questi attentati? Chi sono realmente René e Juan Pablo?

Il film è reso interessante, come dichiarato anticipatamente, dalla verità della storia che rappresenta ma la sua resa non è delle migliori: mancano le azioni, scene forti che possono suscitare una qualche reazione nello spettatore. Il regista ci racconta una storia ma lo fa come in un racconto. Le scene passano dinanzi a nostri occhi in modo troppo limpido e poco viscerale.