Venezia 78 – I figli di Caino di Keti Stamo alle Giornate degli Autori/Notti Veneziane
Margo Cinema, Anima Pictures e Young Films
presentano
I figli di Caino
di
Keti Stamo
una produzione
Margo Cinema
in coproduzione con
Anima Pictures e Young Films
in collaborazione con
Rai Cinema
con il sostegno di
Centro Nazionale Albanese della Cinematografia – QKK
Ministero della Cultura – MIC
Centre National du Cinéma et de l’Image animée – CNC
Nord dell’Albania. In un piccolo villaggio dove il tempo sembra essersi fermato, e la vita e la morte dipendono dalle regole severe di un antico codice, il Kanun, un gruppo di ragazzini si incontra e discute della storia di Caino e Abele, cercando un’analogia tra le proprie vicende personali e il racconto biblico: una delle poche possibilità, per loro, di affrontare i propri traumi e le proprie emozioni.
il Kanun
Il Kanun è una legge consuetudinaria dell’Albania settentrionale, le cui origini potrebbero risalire al Medioevo o persino all’Età del Bronzo, che regola tutti gli aspetti della vita di montagna: dall’organizzazione economica della famiglia all’ospitalità, dai confini al lavoro, dal matrimonio alla fratellanza.
La besa, l’onore personale, riveste un’importanza capitale nel codice, come pietra miliare della condotta personale e sociale.
Alcune delle regole più controverse del Kanun riguardano l’omicidio: la legge sancisce infatti il principio della “vita per la vita”, obbligando i parenti della vittima a cercare gjakmarrja (vendetta di sangue).
Le regole del Kanun sono riemerse negli anni ’90 nel nord dell’Albania. Alcune organizzazioni cercano di mediare tra le famiglie coinvolte in queste faide, e di far “perdonare il sangue”. L’unica alternativa alla morte, per gli uomini maggiorenni, è restare chiusi nelle proprie case, “tutelate” dal Kanun come luoghi sacri e inviolabili, finché il perdono non viene concesso.
La regista
Keti Stamo (1982) è una sceneggiatrice e filmmaker, nata in Albania e cresciuta tra l’Italia e la Svizzera.
Dopo aver conseguito la laurea in psicologia e un master in criminologia, ha studiato la relazione tra la psicologia e il cinema.
Ha collaborato con diverse ONG promuovendo l’educazione attraverso le arti. Successivamente Amnesty International la coinvolge per creare dei laboratori sul sogno nei campi profughi presenti in Grecia.
Insieme all’attore Ashraf Barhom, si è occupata dei diversi aspetti della migrazione coinvolgendo gruppi di bambini siriani bloccati nei campi profughi attraverso la tecnica dello psicodramma.
I figli di Caino è il suo esordio alla regia.
Immagine fornita dall’ufficio stampa Gabriele Barcaro