Viaggiatrice errante: Venezia, la laguna e sue isole, tra storia e contemporaneità.
“Se dovessi cercare una parola che sostituisce ‘musica’ potrei pensare soltanto a Venezia”. (Friedrich Nietzsche)
Colpisce Venezia per la sua laguna ma ancor di più per la storia che la attraversa. È possibile osservare molteplici rimandi al periodo della Serenissima, in cui la città ha vissuto il suo apice di sfarzo e ricchezza. Per comprendere appieno la sua storia non ci si può esimere dal visitare non solo la splendida Basilica di San Marco, ma soprattutto il Palazzo Ducale, il quale è stato sede del doge, il Museo Correr che riesce a raccogliere in modo esaustivo l’arte e la storia della città, il Museo Archeologico nazionale e le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, la quale è una tra le più grandi biblioteca italiane.
Visitare Venezia significa addentrarsi nelle sue tante stradine, e lasciarsi ammaliare dal fascino che la percorre. Se ci si allontana dalle vie turistiche si ha modo di conoscere un altro aspetto della città. Il sestiere di Cannareggio comprendente il ghetto di Venezia è uno fra i molti quartieri da percorrere in quanto fa cogliere la vita quotidiana dei suoi abitanti, raccontando di una città più silenziosa e riflessiva.
Oltre al conosciutissimo Ponte di Rialto e al Ponte dei Sospiri, una menzione merita il Ponte della Misericordia, unico ponte di Venezia senza sponde, visitabile sempre nel sestiere di Cannareggio.
La laguna, tuttavia, non attornia solo Venezia ma è composta da tantissime isole, alcune visitabili. Le più conosciute sono senz’altro Murano, Burano e Torcello. La gita in barca permette, nondimeno, di osservarne molteplici e di immaginare come un tempo fossero abitate. Oggi alcune di esse sono divenute sede di istituzioni, impedendo così il loro degrado.
Murano è conosciuta nel mondo per il suo pregiatissimo vetro ma oltre ad osservare un maestro vetraio nell’atto di compiere con le sue mani il proprio capolavoro, è possibile visitare il Duomo dei Santi Maria e Donato, in modo da riuscire a cogliere maggiormente l’essenza del posto.
Murano
Torcello è stata l’isola che in modo particolare mi ha suscitato un senso di meraviglia. È abitata da soli 17 abitanti e si riesce a percepire il contatto con la natura e con gli spazi. Si possono visitare solamente tre edifici, la Basilica di Santa Maria Assunta, la chiesa di Santa Fosca e il Museo provinciale di Torcello, tutte prospicenti il medesimo luogo: uno spiazzo circolare in cui è presente il trono di Attila, molto probabilmente un seggio riservato ai magistrati. Colpisce sapere che Torcello era una tra le isole più prospere della laguna; il suo fascino è rimasto immutato e si coglie percorrendo l’unica strada dell’isola da cui è possibile osservare un antico ponte denominato Ponte del Diavolo.
Torcello
Burano è conosciuta nel mondo per i suoi merletti, ma devo ammettere che ciò che ha maggiormente colpito la mia attenzione sono le sue case colorate, che l’hanno portata ad essere annoverata tra le 10 città più colorate del mondo. Ancor di più è particolare il fatto che essa è collegata attraverso un ponte di legno all’isola di Mazzorbo, la quale ormai è diventata quasi un’appendice di Burano.
Burano
Venezia, la sua laguna e le sue isole rimandano a un tempo antico, a un tempo di splendore, di lotte e di sudore quotidiano.
Credo che le parole di un famoso scrittore di aforismi polacco possano essere esaurienti per descrivere la bellezza di Venezia:
“Sul far del giorno le stelle sbiadiscono d’invidia vedendo emergere dalla nebbia gli incanti di Venezia”. (Mieczysław Kozłowski)